08.05.2025 – L’Inapp, Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche, sta realizzando, nell’ambito dell’attività “Analisi e supporto all’implementazione delle politiche pubbliche a sostegno della formazione degli adulti”, l’Indagine Il punto di vista degli esperti sugli esiti della Programmazione FSE 2014-2020, in occasione del Rapporto finale INAPP su tale ciclo programmatorio.
Come noto, si è trattato di un ciclo particolare, straordinario, perché segnato nella sua fase finale da cambiamenti radicali ed ineluttabili in seguito a: crisi pandemica da Covid-19, crisi energetica ed elevato tasso di inflazione, guerre ai confini dell’Unione Europea. Tali eventi, del tutto inattesi, hanno avuto un forte impatto in tutti i Paesi membri e, di conseguenza, sulla politica di coesione.
L’esperienza maturata negli anni ha reso evidenti lacune e criticità dei Programmi Operativi – P.O. e la necessità di adeguare in tempi rapidi l’azione programmatoria alle nuove esigenze.
Per far fronte all’emergenza è stato necessario un grande impegno da parte della Commissione Europea e di ciascuno Stato membro.
Una rafforzata governance multi-attore e multilivello ha consentito in poco tempo una significativa evoluzione della capacità programmatoria, in grado di farsi carico della complessità dei fenomeni e delle problematiche senza cedere a spinte di semplificazione e di disegno di interventi micro-settoriali o diretti a target specifici. E’ stato sviluppato, dunque, un percorso programmatorio molto più condiviso e partecipato rispetto al passato e le cui modalità sono state prese in considerazione sia per il PNRR, sia per i programmi della politica di coesione 2021/2027.
La Commissione europea ha introdotto una flessibilità straordinaria nell’utilizzo dei Fondi Strutturali e adottato le specifiche iniziative CRII e CRII+[1], seguite poco dopo da REACT EU, un programma ponte tra il ciclo 2014/2020 e quello 2021/2027 riferito alle annualità 2021 e 2022, volto a promuovere il superamento degli effetti negativi della crisi sanitaria sull’economia, sull’occupazione e sui sistemi sociali nelle regioni colpite dalla pandemia di Covid-19 e favorire, al contempo, la transizione verde, digitale e resiliente di economia e società.
Per la complessità della programmazione FSE 2014-2020, si rende indispensabile un confronto costruttivo con i suoi principali attori e testimoni al fine di approfondire alcuni aspetti, sia di carattere generale, quali:
- l’attuazione dei programmi, ormai quasi tutti conclusi, in termini di efficacia ed efficienza,
- il valore aggiunto UE delle azioni finanziate,
- la complementarità con altri fondi,
- il contributo del partenariato economico e sociale,
- le lezioni apprese, utili ai fini della programmazione 2021-2027 e di quella che seguirà;
sia di carattere specifico, riguardanti il contributo FSE nell’accompagnare le transizioni in corso (digitale, green, industriale, demografica, etc.), con particolare attenzione alle iniziative finanziate a supporto della competitività delle imprese e al potenziamento delle competenze dei lavoratori.
Saranno, pertanto, realizzate alcune interviste a testimoni privilegiati ed attori chiave della programmazione FSE, a livello europeo, nazionale e regionale, quali:
- rappresentanti delle istituzioni responsabili della programmazione e dell’attuazione degli interventi del FSE (Commissione europea – DG EMPL, Unità E.4 Italia, Danimarca e Svezia; Coordinamento nazionale e Coordinamento regionale, Autorità di gestione, IGRUE);
- esperti di monitoraggio e valutazione del FSE;
- altri portatori di interesse, come ad esempio rappresentanti del partenariato economico e sociale (sindacati, associazioni datoriali, consigliere di parità, enti del terzo settore, organizzazioni della società civile).
Partendo dai dati resi disponibili dal Monitoraggio delle politiche di coesione dell’IGRUE (situazione al 31.12.2024), attraverso tali interviste, si intende raccogliere, sui temi sopra anticipati, informazioni di tipo qualitativo al fine di comprendere meglio l’evoluzione della programmazione, le difficoltà incontrate, le opportunità colte e le prospettive attraverso il coinvolgimento dei diversi attori che hanno ricoperto un ruolo attivo nell’intero processo programmatorio.
Le interviste che si intendono realizzare saranno collettive, rivolte simultaneamente a rappresentanti dell’ufficio/organismo coinvolto, da effettuarsi preferibilmente in presenza.
Complessivamente saranno realizzate circa 20 interviste nel periodo maggio e giugno 2025.
Obiettivo: L’indagine mira ad approfondire alcuni aspetti della programmazione FSE 2014-2020, sia di carattere generale, riguardanti l’attuazione dei programmi, ormai quasi tutti conclusi, in termini di efficacia ed efficienza, il valore aggiunto UE delle azioni finanziate, la complementarità con altri fondi, il contributo del partenariato economico e sociale, le lezioni apprese, utili ai fini della programmazione 2021-2027 e di quella che seguirà; sia di carattere specifico, riguardanti il contributo FSE nell’accompagnare le transizioni in corso (digitale, green, industriale, demografica, etc.), con particolare attenzione alle iniziative finanziate a supporto della competitività delle imprese e al potenziamento delle competenze dei lavoratori. Unità di rilevazione: rappresentanti delle istituzioni responsabili della programmazione e dell’attuazione degli interventi del FSE (Commissione europea – DG EMPL, Unità E.4 Italia, Danimarca e Svezia; Coordinamento nazionale e Coordinamento regionale, Autorità di gestione, IGRUE); esperti di monitoraggio e valutazione del FSE; altri portatori di interesse, come ad esempio rappresentanti del partenariato economico e sociale (sindacati, associazioni datoriali, consigliere di parità, enti del terzo settore, organizzazioni della società civile). Periodo di rilevazione: maggio – giugno 2025 Tecnica di raccolta dati: interviste in presenza o online |
[1] Coronavirus Response Investment Initiative – Regolamento 2020/460 e Coronavirus Response Investment Initiative Plus – Regolamento 2020/558.