Norme per il diritto al lavoro dei disabili: disponibile la XI Relazione al Parlamento

10.04.2024 – È stata pubblicata sul sito della Camera dei deputati la XI Relazione sullo stato di attuazione della Legge 12 marzo 1999, n. 68 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”, redatta ai sensi dell’articolo 21 della stessa legge. La Relazione si basa sui dati trasmessi dalle Regioni e dalle Province Autonome al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ed è stata realizzata in collaborazione con l’Inapp in virtù di una apposita convenzione. Il documento, in particolare, è stato elaborato dal Gruppo di ricerca Disabilità e Non Autosufficienza afferente alla Struttura Inclusione sociale dell’Inapp, su mandato dello stesso ministero.

La Relazione illustra i principali andamenti e i risultati dell’attività svolta dai servizi territoriali competenti per gli anni 2020–2021, il periodo centrale della pandemia da COVID-19 nel quale si sono espressi con maggior forza gli effetti sociali, economici e occupazionali della crisi sanitaria che ha interessato tutto il mondo. L’Inapp ha curato, inoltre, alcuni specifici approfondimenti che riguardano il lavoro agile come accomodamento ragionevole per le persone con disabilità nel periodo dell’emergenza e gli effetti della pandemia sui servizi del collocamento mirato.

Di seguito alcuni dati di sintesi.

Nel 2020 le persone con disabilità iscritte agli elenchi competenti per il collocamento mirato risultavano 794.937, diminuite a 774.507 nel 2021. Le iscrizioni nel corso dell’anno attestano il condizionamento determinato dalla fase pandemica, con le nuove iscrizioni nel 2020 che non superano le 53 mila registrazioni (oltre il 40% inferiori all’annualità precedente) per poi crescere nuovamente nel 2021 a 85 mila.

Complessivamente, gli avviamenti al lavoro totali, comprensivi dei comparti pubblico e privato in Italia, comunicati dai servizi competenti per il collocamento mirato, ammontano a meno di 30 mila nel 2020 e raggiungono i 37 mila nell’anno successivo.

Per quanto riguarda le assunzioni, nel biennio di riferimento interessato dalla pandemia si evidenzia una diminuzione e i numeri riguardano oltre 32 mila assunzioni complessive nel 2020 e 41 mila nel 2021. Valori che si discostano significativamente dalla performance del collocamento mirato nel 2019, che riportava oltre 58 mila assunzioni tra settore pubblico e privato.

Ulteriore riferimento utile è costituito dal numero di risoluzioni dei rapporti di lavoro tra datore di lavoro e dipendente. Nel settore privato, si sono registrati 23.473 casi nel 2020 e 26.439 nell’anno successivo, con la causa prevalente nella cessazione del termine nei contratti a tempo determinato (circa il 30%).

“Il quadro delineato dalla XI Relazione al Parlamento” – commenta Franco Deriu, responsabile della Struttura Inclusione sociale dell’Inapp – “mostra che l’impianto della legge sul collocamento mirato è riuscita a sopportare gli effetti della crisi economica e occupazionale determinata dalla pandemia. Ma ha anche evidenziato i limiti di un sistema che può contare su una ottima normativa ma non è ancora in grado di determinare quel cambio culturale e di prospettiva necessario ad assicurare un effettivo modello non discriminatorio di inclusione per le persone con disabilita in cerca di occupazione. Un importante contributo al cambiamento verrà fornito a seguito dell’attuale processo di riforma della normativa sulla disabilità, contemplato dal PNRR.”