Il seminario, che si svolge mercoledì 20 settembre presso l’Auditorium Inapp e online, intende favorire e valorizzare il dibattito sulla qualità del lavoro, a partire dalle evidenze empiriche delle indagini ricorrenti Inapp sulla qualità del lavoro in Italia e creando momenti di confronto con esperti del mondo accademico.
Cosa rende un lavoro un buon lavoro? Le condizioni di lavoro, la retribuzione, l’autonomia, la flessibilità, il clima lavorativo, il work life balance. Ma anche la possibilità di utilizzare al meglio le proprie conoscenze e competenze, la percezione di fare qualcosa di utile o in linea con le proprie aspirazioni e molto altro ancora. La recente crisi pandemica, i mutamenti connessi alla crescente digitalizzazione, il cattivo impiego e il sottoutilizzo di capitale umano stanno, ad esempio, inducendo molti occupati a riesaminare il significato e il valore del lavoro, portando a un allontanamento da quei lavori, settori o organizzazioni di minore qualità, oltre a far presagire, in alcuni casi, l’emergere di fenomeni come quello della great resignation.
Inoltre, di fronte all’invecchiamento demografico e alla carenza di manodopera in alcuni settori, è sempre più necessario garantire buoni livelli di qualità del lavoro, non solo per rispondere ai bisogni degli individui, ma anche per favorire i risultati economici delle imprese. A tal fine diviene cruciale osservare i molteplici aspetti della qualità del lavoro e misurarli. Partendo da tale scenario, il seminario intende fare il punto sulle diverse definizioni e strategie di misurazione della qualità del lavoro, proponendo un approccio multidisciplinare, per offrire ai diversi stakeholders (policy maker, imprese e parti sociali) spunti di riflessione e strumenti propedeutici all’implementazione di politiche del lavoro orientate dal duplice obiettivo di favorire il benessere organizzativo e gli interessi economici delle imprese, per investire in modelli di sviluppo meno fragili e più sostenibili.
Al seminario partecipano Tiziana Canal (Inapp), Giorgio Gosetti (Università degli Studi di Verona), Federico Martelloni (Alma Mater Studiorum Università di Bologna), Chiara Ghislieri (Università degli Studi di Torino) e Leonello Tronti (Università degli Studi Roma Tre).
Aprono e chiudono i lavori, rispettivamente, Sebastiano Fadda, Presidente Inapp e Santo Darko Grillo, Direttore generale Inapp e Coordinatore nazionale Anno europeo delle competenze.