Ripartire dalle competenze: misuriamo e valutiamo il valore del nostro capitale intellettuale. L’esperienza in Inapp

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Data Inizio 05 Lug 2023 ore 09:30
Luogo Auditorium Inapp - Roma
Modalità Online e in presenza
Allegati

Obiettivo del seminario è quello di condividere con gli altri enti di ricerca italiani la metodologia e i risultati ottenuti dall’Inapp con un progetto sperimentale sulla misurazione del capitale intellettuale nelle sue diverse dimensioni: un capitale di cui si intuisce l’importanza ma che, senza una misurazione e una valutazione adeguate, diventa difficile da gestire.

La misurazione e la valutazione del capitale intellettuale completano l’arsenale degli strumenti di rilevazione integrando e supportando fortemente il PIAO, il concetto di valore pubblico, la gestione della performance, la misurazione dell’innovazione e il miglioramento dell’assetto organizzativo di ciascun ente.

Il modello adottato, che sarà illustrato nel corso del seminario, è quello già sperimentato in altri contesti sia pubblici che privati, opportunamente adattato alla realtà degli enti di ricerca. Il capitale intellettuale si articola in diverse dimensioni: il capitale umano, o capitale pensante, che è composto dal personale di ricerca e amministrativo che opera nell’ente, è quello che esce la sera con le persone e va in pensione con le stesse, è fatto di competenze, professionalità, attitudini, prassi e clima aziendale. Il capitale organizzativo, o capitale pensato, è quello creato dal personale dell’ente, che rimane all’interno anche quando il primo lascia la struttura, che è composto da sistemi informativi, modelli organizzativi e gestionali, progetti realizzati ecc. La terza dimensione del capitale intellettuale è il capitale relazionale, o capitale percepito, legato al Pil culturale e di comunicazione che l’ente crea nel suo contesto di riferimento. L’ultima dimensione del capitale intellettuale considerata è il capitale di innovazione, o capitale atteso, non presente nei modelli classici di rilevazione, ma diventato indispensabile in una stagione nella quale agli enti di ricerca si richiede di innovare, gestire il PNRR e rafforzare l’orientamento al miglioramento continuo a vantaggio del sistema Paese.

Il punto di caduta di tutto il processo di misurazione e valutazione, infatti, è l’individuazione di un action plan che nei vari comparti aziendali individui le aree di miglioramento e i progetti da realizzare nel breve e medio termine che costituisce l’essenza dell’innovazione.

Gli enti di ricerca sono aziende di know-how, aziende ad alta intensità di conoscenze, le quali rappresentano a tutti gli effetti una infrastruttura tecnologica al servizio del Paese, che tuttavia, se non si misurano opportunamente, non vengono percepite come tali né dalla politica né dall’opinione pubblica. La ricerca è pagata da tutti, ma è compresa ancora da pochi.