Le professioni comprese in questa unità sviluppano, creano, modificano o ottimizzano software applicativi analizzando le esigenze degli utilizzatori; progettano, sviluppano e testano software di sistema, di rete, linguaggi e compilatori per diverse aree ed esigenze applicative.

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Nuovo sistema di competenze

Coerentemente con la prospettiva di cambiamento, acquisteranno nel tempo sempre maggiore importanza le competenze legate alla progettazione: questa figura dovrà quindi affiancare a competenze di natura tecnica come l’enterprise architecture anche una buona conoscenza del business amministrativo e gestionale dell’azienda/ente/cliente presso cui lavora. Il cambiamento in atto nella natura dei progetti – non più soltanto progetti IT, bensì progetti organizzativi e di change management ad un livello di complessità maggiore – avrà un impatto anche in termini di fabbisogno di nuove competenze per questa figura (change management, business engineering, ecc.). Oltre a queste competenze di processo, è opportuno che gli analisti e progettisti di software possiedano un adeguato livello di conoscenza degli ambiti tecnologici oggi più innovativi nel settore ICT: Big data e Business Analysis, Cloud Compting, IA e robotica, IOT, Piattaforme web/mobile, ma anche competenze in materia di Cyber security (queste ultime, non a livello di dettaglio, ma solo ad un livello alto, in modo da garantire scelte architetturali “sicure”).

Ridefinizione degli assetti professionali

Si tratta di una unità professionale che sarà sempre più necessaria nel mercato del lavoro, con una domanda sempre più alta. L’evoluzione di questa figura professionale dovrà tenere necessariamente conto del cambiamento in atto nella natura dei progetti, che non sono più soltanto progetti IT, ma anche progetti organizzativi e di change management, per cui questa figura dovrà acquisire anche nuove competenze per poter operare ad un livello di complessità maggiore. Già oggi gli analisti di software tendono ad essere anche project manager, che all’interno delle PA, una volta individuata la soluzione software da diffondere e deployare, si occupano anche del change management, ovvero di come il contesto organizzativo si dovrà modificare affinché l’innovazione tecnologica che si vuole introdurre abbia effettivamente successo. Nella PA, in particolare, gli analisti e progettisti di software dovranno occuparsi della gestione e del governo degli outsourcer in termini di livello di servizio, avendo dunque capacità di coordinare gruppi di lavoro esterni, poiché la maggior parte del lavoro di questa natura nella Pubblica Amministrazione sarà svolto in outsourcing. Saranno, quindi, necessarie per la PA risorse umane interne competenti, per assicurare la gestione contemporanea di diversi progetti in outsourcing. L’evoluzione dei servizi erogati dalla PA verso la multicanalità, con una quota sempre più rilevante di servizi erogati sul mobile, porta ad un’ulteriore evoluzione di questa figura professionale (comunque sempre associata a specifiche piattaforme tecnologiche e specifici linguaggi già oggi), con l’inclusione fra le professioni associate agli analisti e progettisti di software anche di figure emergenti quali il mobile project manager.

Di seguito i principali compiti che caratterizzano la UP individuata, così come risultanti dall'Indagine Campionaria sulle professioni realizzata congiuntamente dall’Isfol (ora INAPP) e dall’Istat nel 2014. Segue, il dettaglio delle indicazioni dei partecipanti al Tavolo in merito all'esistenza eventuale di compiti innovati rispetto a quelli già presenti e/o di compiti completamente nuovi.

Compiti Attuali
  • progettare, sviluppare e testare software per diverse esigenze applicative
  • analizzare o individuare le esigenze del cliente (ovvero studi di fattibilità, individuazione degli strumenti più idonei, analisi dei problemi aziendali, definizione dei requisiti hardware e
  • redigere o presentare rapporti o documenti tecnici (ad esempio manuali d'uso, ecc.)
  • creare, modificare o verificare software e altri applicativi
  • svolgere attività di manutenzione ordinaria o straordinaria su sistemi o programmi
  • fare formazione/informazione al personale o agli utenti finali
  • impostare le specifiche tecniche per la realizzazione dell'applicativo informatico
  • installare programmi o applicativi
  • personalizzare software
Compiti Innovati
  • I compiti oggi individuati per questa figura risultano tutti attuali e ancora validi, sia per quanto concerne la progettazione, sviluppo e test dei software per diverse esigenze applicative, sia per quello che riguarda l’impostazione delle specifiche tecniche per la realizzazione dell'applicativo informatico e la redazione e presentazione di rapporti o documenti tecnici, sia, infine, per quanto attiene la creazione, modifica o verifica di software e altri applicativi, l’installazione di programmi o applicativi, la personalizzazione del software, le attività di manutenzione e i compiti formativi. Il compito relativo all’identificazione delle esigenze del cliente deve essere, invece, integrato facendo esplicito riferimento alla componente software, come segue: “analizzare o individuare le esigenze del cliente (ovvero studi di fattibilità, individuazione degli strumenti più idonei, analisi dei problemi aziendali, definizione dei requisiti hardware e software)”.
Compiti Nuovi
  • A fronte dell’evoluzione del ruolo delineata, si ritiene opportuno integrare i compiti già identificati con ulteriori compiti, che si riportano a seguire: project management; gestione del processo di business engineering; change management; sviluppare e adeguare i sistemi alla normativa vigente.

Tendenze del cambiamento rispetto alla rappresentazione attuale della Unità Professionale(*)

Per quanto riguarda le conoscenze e le skill esse sono state analizzate per verificare la direzione assunta dal cambiamento anche in termini di incremento, mantenimento o diminuzione del peso di ognuna di esse, a partire da come sono attualmente declinate nella banca dati e relative alla Figura Professionale considerata. Le due tabelle seguenti contengono le prime 10 conoscenze e le prime 10 skill così come risultanti dall'Indagine Campionaria citata. In alcuni casi esse sono più di 10 in ragione del fatto che si è scelto di utilizzare il 10° valore, che in alcuni casi può riguardare più una conoscenza o skill. L'ordine delle conoscenze e delle skill è determinato dal fattore importanza.

Importanza
Complessità
Conoscenze
Informatica ed elettronica
88 →
81 ↑
Lingua straniera
62 ↑
58 →
Servizi ai clienti e alle persone
60 ↑
54 ↑
Lingua italiana
60 →
51 →
Matematica
48 →
50 →
Ingegneria e tecnologia
46 →
43 →
Telecomunicazioni
41 →
37 →
Lavoro d'ufficio
35 →
34 →
Comunicazione e media
30 →
28 →
Amministrazione e gestione di impresa
29 →
27 →
Skills
Programmare
85 ↑
74 ↑
Comprendere testi scritti
76 ↑
66 →
Senso critico
74 →
62 →
Parlare
73 →
66 →
Ascoltare attivamente
72 ↑
67 →
Risolvere problemi complessi
72 ↑
62 →
Scrivere
71 ↑
65 →
Apprendimento attivo
71 ↑
62 ↑
Gestire il tempo
70 ↑
62 ↑
Orientamento al servizio
69 ↑
57 ↑

In alcuni casi sono indicate ulteriori conoscenze e competenze che i partecipanti al Tavolo hanno considerato come necessarie nel futuro scenario e non presenti tra le prime 10 individuate dall'Indagine.

INDICAZIONI PER IL SISTEMA DELL’EDUCATION
Si tratta di una figura ad alta qualificazione, solitamente con una laurea magistrale e con successive specializzazioni post lauream “verticali”, ovvero su architetture specifiche. Tali competenze aggiuntive possono essere acquisite sia con una formazione di natura tecnica (spesso organizzata dalle stesse aziende del comparto ICT), sia on the job.


Fonte: INAPP in collaborazione con esperti di settore delle istituzioni, parti sociali e mondo imprenditoriale ed accademico