Le valutazioni dell’INAPP sul salario minimo

17 giugno 2019 – Il salario minimo legale a 9 euro lordi all’ora coinvolgerebbe il 21,2% dei lavoratori dipendenti, per un costo per le imprese di 6,7 miliardi di euro.

Questa la stima del salario minimo fornita dal Direttore Generale dell’INAPP Avv. Paola Nicastro nell’Audizione alla Camera dei Deputati, alla quale ha partecipato il dott. Roberto Quaranta (INAPP e Fondazione Collegio Carlo Alberto)

I lavoratori dipendenti del settore privato non agricolo (esclusi i lavoratori domestici) beneficiari dell’introduzione di un salario minimo legale a 9 euro orari sarebbero circa 2,6 milioni. Di questi, circa 1,9 milioni di lavoratori a tempo pieno (il 18,4% del totale dei dipendenti a tempo pieno) per un costo di 5,2 miliardi, e circa 680.000 lavoratori a tempo parziale (il 29% del totale dei dipendenti part-time) per un costo di 1,5 miliardi. Il costo totale per le imprese sarebbe di 6,7 miliardi di euro.

Il provvedimento riguarderebbe in modo particolare le imprese molto piccole (sino a 10 dipendenti) e piccole (sino a 50 dipendenti), in particolare nel Mezzogiorno. Limitandoci ai lavoratori a tempo pieno beneficerebbero del salario minimo, il 34,1% dei dipendenti delle imprese sino a 10 e il 20,3% di quelli delle imprese tra 10 e 50, così come il 27% dei dipendenti nel Mezzogiorno e isole. L’incidenza del salario minimo tra i lavoratori stranieri a tempo pieno sarebbe del 32,4%, contro un 16,1% dei lavoratori italiani.  Tra le dipendenti a tempo pieno, l’introduzione del salario minimo riguarderebbe il 23,3%, a fronte del 16,5% dei dipendenti uomini.

Nella sua audizione, INAPP ha fornito anche i risultati di alcune simulazioni con valori inferiori del salario minimo. L’introduzione di un salario minimo legale a 8,5 euro all’ora riguarderebbe 1,9 milioni di lavoratori, cioè il 15,8% dei dipendenti del settore privato non agricolo (esclusi i lavoratori domestici), con un costo per il sistema delle imprese di 4,4 miliardi. Numeri che si ridurrebbero a 1,2 milioni di lavoratori (il 10,4%) con un costo di 2,7 miliardi di euro se il salario minimo legale fosse fissato a 8 euro lordi all’ora.

I costi per le imprese, durante una fase transitoria, potrebbero essere attutiti con l’introduzione di un credito di imposta, calibrato sui soli dipendenti beneficiari del salario minimo.

 

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