Martedì 10 maggio nuovo appuntamento con i “Seminari di Inapp”. Obiettivo principale è discutere gli sviluppi della ricerca scientifica nei campi di interesse per il nostro Istituto, e condividere i risultati finali ed intermedi delle ricerche in corso nell’ambito dell’Istituto. Alle ore 11:00 si tiene in modalità ibrida il ventesimo incontro.
In questa occasione Manuel Marocco e Corrado Polli, ricercatori Inapp, presentano il lavoro: “Struttura e consistenza dell’associazionismo datoriale in Italia”. Al termine della presentazione è prevista la discussione di Micaela Vitaletti, professoressa presso l’Università di Teramo e di Gabriele De Giorgi, responsabile Relazioni Industriali Assodelivery.
Il principale obiettivo di questa analisi è il tentativo di colmare il gap informativo relativo alle dimensioni dell’associazionismo datoriale (Employer Associations, EAs) in Italia. A questo scopo si utilizzano i dati di tre wave dell’indagine campionaria Inapp-Ril. Una volta ricostruito il dibattito, internazionale e nazionale, che vede confrontarsi i sostenitori del «declino» di questo attore, nel contesto di quello dell’intero sistema di Relazioni Industriali, a quelli che rilevano la «strana non morte» delle EAs, sono presentate, innanzitutto, alcune analisi descrittive con l’obiettivo di studiare la consistenza dell’associazionismo in Italia e la sua trasformazione nel tempo. Inoltre, al fine di indagare la relazione tra membership e performance aziendale, è svolta una regressione logistica in cui la variabile dipendente è la scelta delle aziende di associarsi ad una EAs, utilizzando la rilevazione Inapp-Ril 2018.
Le variabili esplicative prese in esame sono state la macroregione in cui ha sede l’impresa, la dimensione d’impresa, la forma giuridica, la tipologia di contrattazione adottata, l’età e il livello d’istruzione di chi dirige l’impresa, l’aver effettuato investimenti nel corso dell’anno precedente la rilevazione, la presenza di rappresentanze sindacali e l’aver effettuato formazione ai dipendenti. I risultati sembrano indicare che le imprese con maggiore probabilità di aderire ad un’associazione di categoria sono quelle presenti nel Nord Italia e con un numero di dipendenti superiore a 50. Inoltre, i coefficienti associati all’età di chi dirige l’impresa sembrerebbero suggerire che al crescere dell’età dell’imprenditore aumenta la probabilità che l’impresa aderisca. Analogo risultato emerge dai coefficienti associati al titolo di studio di chi dirige l’impresa; al crescere del livello d’istruzione aumenta la probabilità che l’impresa sia iscritta. La presenza di rappresentanze sindacali, l’aver effettuato formazione ai dipendenti e la presenza di investimenti sembrerebbero essere positivamente legati alla scelta di associarsi.