Call for papers 2-2024 – scadenza 15 gennaio

Sviluppo tecnologico, digitalizzazione, qualità del lavoro e relazioni industriali

Guest editors: Tiziana Canal, Giorgio Gosetti, Matteo Luppi

Contesto

Sviluppo tecnologico e innovazione digitale, trasformazione dei modelli organizzativi, smart working, evoluzione della produttività e del costo del lavoro, ristrutturazioni e delocalizzazioni produttive, sono solo alcuni esempi delle sfide contingenti e future che sta attraversando la società dei lavori (Accornero 1997), de-standardizzata, ibrida, eterogenea, polarizzata. Al riguardo, le analisi sul potenziale trasformativo della rivoluzione tecnologica e digitale, negli ultimi 10 anni, hanno proposto soprattutto una lettura di tipo quantitativo nel tentativo di presagire e/o monitorare i cambiamenti nei livelli e nelle caratteristiche occupazionali (Adams 2018; Goos 2018). Il potenziale rischio della perdita di posti di lavoro o di crisi aziendali e settoriali ha permeato, in tal senso, il dibattito politico nazionale e internazionale.

I processi di mutamento tecnologico in atto, tuttavia, rimettono al centro l’organizzazione del lavoro e quindi quei presupposti organizzativi in grado di generare differenti livelli di qualità del lavoro (Gallino 1983; La Rosa e Cecere 1983) e della vita lavorativa (Gosetti 2022). Le tecnologie di ultima generazione possono infatti essere differentemente declinate e quindi agire orientando i modelli organizzativi in diverse direzioni, ridisegnando la divisione del lavoro, i meccanismi operativi, il profilo del contenuto del lavoro e delle competenze dei lavoratori. La società dei lavori è anche la società dei lavori ibridi, dei lavori che perdono i tradizionali confini settoriali e di inquadramento.

Di recente, soprattutto con la diffusione delle piattaforme digitali di lavoro, ma anche per effetto della sperimentazione su vasta scala del lavoro da remoto, la discussione si è ampliata ed articolata, comprendendo e prevedendo vecchie e nuove questioni in relazione al processo di digitalizzazione: condizioni di lavoro, forme di regolazione, salute e sicurezza, governance, relazioni industriali,  etc. Al riguardo, per le relazioni industriali si aprono nuovi margini d’azione rispetto alle  modalità e ai contenuti della rappresentanza. In particolare, proprio l’introduzione delle tecnologie digitali apre di fatto nuovi spazi per la progettazione organizzativa, e conseguentemente per intervenire sul disegno della qualità del lavoro, spazi che possono essere occupati anche dal confronto fra le parti nell’ambito delle relazioni industriali (Carrieri e Feltrin 2016). Al contempo, gli stessi attori delle relazioni industriali sono sollecitati a un cambiamento organizzativo al loro interno e all’individuazione di strategie e modalità di azione per intervenire efficacemente in tale nuovo scenario (Diamond e Freeman 2002). Da questo punto di vista è sempre più necessario, per gli studiosi e per coloro che operano sul campo, individuare i contenuti delle traiettorie di cambiamento, il loro carattere contingente o strutturale.

Tematiche contributi

Il numero tematico 2/2024 intende ospitare contributi che riflettano sulla relazione fra lo sviluppo tecnologico e digitale nel lavoro e le nuove forme di rappresentanza e protezione sociale. Per i lavoratori e i datori di lavoro, in molti luoghi e in tutti i settori, la tecnologia digitale offre maggiori opportunità, ma presenta anche maggiori sfide e rischi in termini di qualità del lavoro, si pensi ai già citati aspetti legati alla salute e sicurezza, al tema del controllo e/o sorveglianza dei lavoratori (Ball 2021), al ruolo della contrattazione collettiva, soprattutto di secondo livello. Alimentata da un approccio fortemente interdisciplinare alle questioni sopra evocate, la call sollecita contributi di autori provenienti da ambiti diversi che, avendo a mente la qualità del lavoro, affrontino i seguenti temi: 

  • Digitalizzazione, contrattazione collettiva; outsourcing e relazioni industriali;
  • digitalizzazione, outsourcing e relazioni industriali;
  • trasformazione tecnologica e digitale, rappresentanza collettiva e partecipazione diretta;
  • innovazione tecnologica ed evoluzione dei diritti sindacali;
  • sviluppi dell’IA, modelli innovativi di workforce management e qualità del lavoro;
  • Nuove tecnologie, contenuti cognitivi delle prestazioni, autonomia, ruolo del risultato;
  • ICT e digitalizzazione, produttività, nuova organizzazione del lavoro, flessibilità oraria e riduzione degli orari di lavoro.

Nell’ambito di queste tematiche, si sollecita la presentazione di saggi originali e non sottoposti ad altre riviste di lunghezza compresa tra le 5.000 e le 8.000 parole per la pubblicazione nel numero 2/2024. I saggi dovranno pervenire alla redazione di Sinappsi ([email protected]) entro il 15 gennaio 2024, per essere avviati al referaggio (double blind peer review) a seguito di accettazione da parte del Comitato scientifico/editoriale della rivista.

La Redazione: [email protected]


Call for Papers – SINAPPSI n. 2/2024 – deadline 15th January

Technological development, digitisation, job quality, and industrial relations

Guest editors: Tiziana Canal, Giorgio Gosetti, Matteo Luppi

Context

Technological development and digital innovation, the transformation of organisational models, remote working, the evolution of productivity and labour costs, restructuring and production relocations, are just a few examples of the contingent and future challenges that the de-standardised, hybrid, heterogeneous, polarised society of works (Accornero 1997) is currently facing. In this context, analyses regarding the transformative potential of the technological and digital revolution over the past decade have primarily proposed a quantitative reading in an attempt to anticipate and/or monitor changes in employment levels and characteristics (Adams 2018; Goos 2018). The potential risk of job losses or corporate and sectoral crises has significantly permeated both national and international policy debates.

The ongoing processes of technological change, however, are recentring the focus on work organization and, as a result, on the organizational principles capable of generating varying levels of job quality (Gallino 1983; La Rosa and Cecere 1983) and working life quality (Gosetti 2022). State-of-the-art technologies can be differentiated, thus influencing organizational models in different directions, leading to the redesign of the division of labour, operational mechanisms, job content and the workers’ skill profiles. The society of works is now also the society of hybrid occupations, where jobs transcend their traditional sectoral and classification boundaries.

Recent developments, particularly with the proliferation of digital work platforms and the extensive experimentation with remote work, have broadened and articulated the discussion, encompassing both old and new issues related to the digitization process, including working conditions, regulatory frameworks, health and safety concerns, governance, and industrial relations, among others. In this context, new margins of action are opening up for industrial relations concerning the modalities and content of representation. Notably, the introduction of digital technologies provides new spaces for organisational design, and consequently, for intervening in the design of job quality. These spaces can also be occupied by negotiations between the involved parties within the realm of industrial relations (Carrieri and Feltrin 2016). At the same time, actors within industrial relations are compelled to undergo organizational changes and identify strategies and modes of action to effectively navigate this new landscape (Diamond and Freeman 2002). From this perspective, it is increasingly essential for scholars and practitioners in the field to discern the nature of change trajectories and their character, whether contingent or structural.

Themes for contributions

The thematic issue 2/2024 intends to host contributions that reflect upon the relationship between technological and digital developments in the field of labour and emerging forms of social representation and protection. For employees and employers across various geographical locations and sectors, digital technology offers greater opportunities, but it also presents greater challenges and risks concerning job quality. Consideration must be given to the aforementioned health and safety aspects, the issue of worker monitoring and surveillance (Ball 2021), and the role of collective bargaining, particularly at the secondary level. Fuelled by a strongly interdisciplinary approach to the issues raised above, this call welcomes contributions from authors representing different fields, with a focus on job quality, addressing the following themes: 

  • Digitisation, collective bargaining; outsourcing and industrial relations;
  • digitisation, outsourcing and industrial relations;
  • technological and digital transformation, collective representation and direct participation;
  • technological innovation and the evolution of trade union rights;
  • developments in AI, innovative workforce managementmodels and job quality;
  • new technologies, the cognitive performance content, autonomy, and the role of outcome;
  • ICT and digitisation, productivity, new work organisation, hourly flexibility, and reduced working hours.

Within these subjects, we encourage the submission of original papers (not submitted to other journals) of length between 5,000 and 8,000 words for publication in the 2/2024 issue. The papers must reach the editorial staff of Sinappsi ([email protected]) by January 15, 2024, to be sent to the referees (through a double-blind peer review) following acceptance by the scientific/editorial committee of the journal.

CONTACTS: [email protected]