Sviluppo tecnologico, digitalizzazione, qualità del lavoro e relazioni industriali
Guest editors: Tiziana Canal, Giorgio Gosetti, Matteo Luppi
Contesto
Sviluppo tecnologico e innovazione digitale, trasformazione dei modelli organizzativi, smart working, evoluzione della produttività e del costo del lavoro, ristrutturazioni e delocalizzazioni produttive, sono solo alcuni esempi delle sfide contingenti e future che sta attraversando la società dei lavori (Accornero 1997), de-standardizzata, ibrida, eterogenea, polarizzata. Al riguardo, le analisi sul potenziale trasformativo della rivoluzione tecnologica e digitale, negli ultimi 10 anni, hanno proposto soprattutto una lettura di tipo quantitativo nel tentativo di presagire e/o monitorare i cambiamenti nei livelli e nelle caratteristiche occupazionali (Adams 2018; Goos 2018). Il potenziale rischio della perdita di posti di lavoro o di crisi aziendali e settoriali ha permeato, in tal senso, il dibattito politico nazionale e internazionale.
I processi di mutamento tecnologico in atto, tuttavia, rimettono al centro l’organizzazione del lavoro e quindi quei presupposti organizzativi in grado di generare differenti livelli di qualità del lavoro (Gallino 1983; La Rosa e Cecere 1983) e della vita lavorativa (Gosetti 2022). Le tecnologie di ultima generazione possono infatti essere differentemente declinate e quindi agire orientando i modelli organizzativi in diverse direzioni, ridisegnando la divisione del lavoro, i meccanismi operativi, il profilo del contenuto del lavoro e delle competenze dei lavoratori. La società dei lavori è anche la società dei lavori ibridi, dei lavori che perdono i tradizionali confini settoriali e di inquadramento.
Di recente, soprattutto con la diffusione delle piattaforme digitali di lavoro, ma anche per effetto della sperimentazione su vasta scala del lavoro da remoto, la discussione si è ampliata ed articolata, comprendendo e prevedendo vecchie e nuove questioni in relazione al processo di digitalizzazione: condizioni di lavoro, forme di regolazione, salute e sicurezza, governance, relazioni industriali, etc. Al riguardo, per le relazioni industriali si aprono nuovi margini d’azione rispetto alle modalità e ai contenuti della rappresentanza. In particolare, proprio l’introduzione delle tecnologie digitali apre di fatto nuovi spazi per la progettazione organizzativa, e conseguentemente per intervenire sul disegno della qualità del lavoro, spazi che possono essere occupati anche dal confronto fra le parti nell’ambito delle relazioni industriali (Carrieri e Feltrin 2016). Al contempo, gli stessi attori delle relazioni industriali sono sollecitati a un cambiamento organizzativo al loro interno e all’individuazione di strategie e modalità di azione per intervenire efficacemente in tale nuovo scenario (Diamond e Freeman 2002). Da questo punto di vista è sempre più necessario, per gli studiosi e per coloro che operano sul campo, individuare i contenuti delle traiettorie di cambiamento, il loro carattere contingente o strutturale.
Tematiche contributi
Il numero tematico 2/2024 intende ospitare contributi che riflettano sulla relazione fra lo sviluppo tecnologico e digitale nel lavoro e le nuove forme di rappresentanza e protezione sociale. Per i lavoratori e i datori di lavoro, in molti luoghi e in tutti i settori, la tecnologia digitale offre maggiori opportunità, ma presenta anche maggiori sfide e rischi in termini di qualità del lavoro, si pensi ai già citati aspetti legati alla salute e sicurezza, al tema del controllo e/o sorveglianza dei lavoratori (Ball 2021), al ruolo della contrattazione collettiva, soprattutto di secondo livello. Alimentata da un approccio fortemente interdisciplinare alle questioni sopra evocate, la call sollecita contributi di autori provenienti da ambiti diversi che, avendo a mente la qualità del lavoro, affrontino i seguenti temi:
- Digitalizzazione, contrattazione collettiva; outsourcing e relazioni industriali;
- digitalizzazione, outsourcing e relazioni industriali;
- trasformazione tecnologica e digitale, rappresentanza collettiva e partecipazione diretta;
- innovazione tecnologica ed evoluzione dei diritti sindacali;
- sviluppi dell’IA, modelli innovativi di workforce management e qualità del lavoro;
- Nuove tecnologie, contenuti cognitivi delle prestazioni, autonomia, ruolo del risultato;
- ICT e digitalizzazione, produttività, nuova organizzazione del lavoro, flessibilità oraria e riduzione degli orari di lavoro.
Nell’ambito di queste tematiche, si sollecita la presentazione di saggi originali e non sottoposti ad altre riviste di lunghezza compresa tra le 5.000 e le 8.000 parole per la pubblicazione nel numero 2/2024. I saggi dovranno pervenire alla redazione di Sinappsi ([email protected]) entro il 15 gennaio 2024, per essere avviati al referaggio (double blind peer review) a seguito di accettazione da parte del Comitato scientifico/editoriale della rivista.
La Redazione: [email protected]