ANAC – Comunicato 9 maggio 2023

Indicazioni sulle corrette modalità di individuazione dei codici CPV

Thesaurus: Appalti pubblici

Abstract:

Al fine di non commettere errori nell’indicazione del Vocabolario comune per gli appalti (CPV – Common Procurement Vocabulary) l’Autorità, nell’esercizio delle attività istituzionali di competenza, ha ritenuto opportuno, con il presente comunicato, raccomandare alle stazioni appaltati di porre la massima attenzione nell’individuare il codice CPV del vocabolario principale, verificando che l’oggetto del contratto da affidare risulti coerente con la prestazione identificata dal codice prescelto, sia con riferimento alla descrizione della prestazione, sia con riferimento alla struttura gerarchica nella quale tale CPV è inserito. L’utilizzo del CPV nei formulari è obbligatorio dal 1° febbraio 2006. Tale nomenclatura è disciplinata dal regolamento (CE) n. 2195/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio come modificato dal regolamento (CE) n. 213/2008 della Commissione, ed è richiamata dalle diverse direttive in materia di appalti e concessioni (articolo 27 della direttiva 2014/23/UE; articolo 23 della 2014/24/UE; articolo 41 della direttiva 2014/25/UE; considerando 58 e diversi altri richiami contenuti nella direttiva 2009/81/CE). L’utilizzo corretto di una nomenclatura unica consente di rimuovere le barriere linguistiche e di eliminare gli errori di traduzione, garantendo così una maggiore trasparenza delle procedure ed un incremento della concorrenza transfrontaliera. Tramite i codici CPV, infatti, gli operatori economici possono ricercare nel TED, (Tenders Electronic Daily) supplemento alla GUUE (Gazzetta ufficiale dell’Unione europea) dove sono pubblicati tutti i bandi europei, le gare pubbliche relative ai propri campi di interesse.

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ANAC - Comunicato del Presidente 9 maggio 2023